Bonus affitto 2020: dopo il Cura Italia le novità nel decreto Maggio
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Articolo QUI FinanzaÂ
Nel 2020 è stato riproposto il cosiddetto Bonus affitto, che rientra nel più generico Bonus casa, costituito da diversi tipi di indennità . Un aiuto che appare particolarmente utile in questa fase di profonda crisi economica collega a quella sanitaria.
Da più di vent’anni ormai è stato creato un fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni affittate. La Legge di Bilancio spiega di volta in volta come ripartire le somme tra regioni e comuni e a quel punto si può quantificare anche il Bonus Affitto. In questo 2020, ad esempio, sono stati messi a disposizione 50 milioni di euro.
La novità per i commercianti nel decreto Cura Italia
All’interno del decreto Cura Italia emanato dal Governo Conte per fornire aiuti a famiglie e imprese, il Bonus affitto è stato poi ulteriormente rinforzato a favore dei commercianti.
Il decreto prevedeva per il mese di marzo un credito di imposta pari al 60% del canone, solo per immobili rientranti nella categoria C1, nella quale rientrano negozi e botteghe.
Questo bonus spetta solo agli esercenti che siano stati costretti a chiudere la propria attività  per effetto delle misure adottate dal Governo per il contenimento del Coronavirus. Può essere richiesto dal 25 marzo e solo in forma di compensazione, e cioè dopo aver effettivamente pagato l’affitto.
Come sarà il bonus nel dl Maggio
Ora, è probabile che il bonus verrà nuovamente prorogato nel cosiddetto dl Maggio. In particolare, la squadra di Conte è al lavoro per riconoscere l’indennità anche ad alcune delle categorie di immobili non ad uso abitativo precedentemente escluse:
- bar e ristoranti
- studi professionali
- alberghi
- capannoni industriali
I requisiti
Per avere accesso al Bonus affitto occorrono dei requisiti specifici, normalmente validi per ogni comune italiano:
- cittadinanza italiana oppure di una nazione dell’UE, in alternativa è sufficiente il permesso di soggiorno;
- residenza nel comune in cui si richiede l’agevolazione;
- possesso di un contratto di locazione ad uso abitativo, fatta eccezione per gli immobili di lusso;
- pagamento regolare dell’affitto;
- rispetto dei limiti ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente);
- nessun altro beneficio di sostegno per quel che riguarda la locazione.
Bisogna poi tenere conto dei requisiti del singolo nucleo familiare:
- nessun diritto di proprietà , usufrutto, uso e abitazione su alloggio adeguato alle esigenze del nucleo stesso;
- nessuna assegnazione di alloggio e di edilizia agevolata convenzionata.
Gli importi del Bonus affitto
Ma a quanto ammonta esattamente questa agevolazione? Per quanto riguarda i privati, gli importi sono stati stabiliti in base alle fasce di reddito:
- per l’affitto della prima casa: 300 euro in caso di reddito al di sotto di 15493,71 euro;
- per l’affitto della prima casa: 150 euro in caso di reddito compreso tra 15493,72 e 30987.41 euro;
- per l’affitto con cedolare secca: 495,80 euro in caso di reddito non superiore a 15493,71 euro;
- per l’affitto con cedolare secca: 247,90 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15493,72 e 30987,41 euro;
- per giovani tra i 20 e i 30 anni: 991,60 euro se il reddito complessivo non supera 15493,71 euro;
- per lavoratori dipendenti fuori sede: 991,60 euro se il reddito complessivo non supera 15493,71 euro;
- per lavoratori dipendenti fuori sede: 495,80 se il reddito complessivo è compreso tra 15493,72 e 30987,41 euro.